IL BATTESIMO DI LOURDES

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Molte sono le cose straordinarie che al primo impatto non lo sembrano affatto. Lourdes, almeno per me, è stato così. Ti sembra fuori della tua portata, fuori dalla tua vita, fuori dal mondo, ed effettivamente lo è. Lo è perché non lo capisci, perché nella fede forse non sei abituato a contemplare ma solo a ragionare, perché è un posto unico e atipico… perché arrivare lì una sera e trovare una grotta con una statua della Madonna, un centinaio di candele accese, e tante persone che toccano e baciano la roccia, che si inginocchiano, che restano immobili al freddo a pregare con lo sguardo fisso in alto, esula da ogni tua categoria. Scambi uno sguardo con i tuoi amici e vi sembrate tutti degli spettatori, e vi sforzate invano di entrare in quel mistero. Ma tutto ti torna, tutto sta andando come ti aspettavi. Perché non credi alle folgorazioni, o perlomeno non te le aspetti, vuoi per carattere, vuoi per “educazione” ad un'ottica di fede che non si sogna di vivere sui miracoli. Domande, dubbi incredibili ti assalgono. Poi pian piano scopri la storia di una bambina, povera da non saper quasi parlare, che una mattina va al fiume a far la legna e incontra una signora per la cui bocca parla Dio. E le chiede “Volete avere la gentilezza di venire qui per quindici giorni?”. Vuole instaurare con lei un dialogo.
Tu ci sei stato quattro giorni, ma la sostanza è la stessa: Dio vuole parlare anche a te. Lo senti, non lo capisci. Lasci perdere le domande, smetti di ragionare troppo, e ogni cosa che accade lì ti smuove, ti trascina, ti libera, come un groviglio di sensazioni che pulsa dentro e non ti lascia il tempo di tradurlo in parole, e forse impari che un senso ce l'ha soltanto quello su cui si può ragionare; perché più lo senti, meno lo capisci. Bernadette era una bambina e non capiva, eppure si è lasciata toccare il cuore da Dio, e si è convertita. E non capendo tu fai esattamente come lei, e arrivi a ciò che da fatto straordinario diviene miracolo: convertirsi. Il fatto straordinario è che Dio ti sta amando, e tu ti trovi a rinunciare a tutte le tue casseforti e alle tue serrature, senza saper opporre resistenza, lasciando entrare Lui e ciò che Lui ha da dirti. Il miracolo è che ti converte, perché ti fai vuoto, ti lasci pervadere. La sua forza è solo questo: che ti cambia e ti mostra il cammino per cambiare. Non è un flusso benefico, né un'acqua miracolosa, né un'aria che risana i polmoni; ma è un fatto, ed è amore.
Amore che richiede amore, il tuo. E prima ancora la tua rinuncia, la tua penitenza: t'inginocchi, mangi l'erba, bevi fango, scavi la terra con le mani, quasi scavassi dentro di te, scavi centimetri d'angoscia e d'affanno, giù fino in fondo, fino alla fine del dolore… E all'improvviso l'acqua, la sorgente, la rinascita…
Pietro, Lorenzo, Niccolò, Filippo,
Chiara, Cristina, Luca e Marco

 

 

 

 

 

 

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